A livello globale, il mercato dei pasti pronti è in netta crescita: dai 383,93 miliardi di dollari nel 2023 si passa a una previsione di 488 miliardi entro il 2028, con un CAGR del 5%. Il segmento europeo, tra i più rilevanti, ha raggiunto 85,65 miliardi di dollari nel 2023 e supererà i 100 miliardi nel 2028.
In Italia, il settore è trainato da uno stile di vita in cui il tempo è sempre più prezioso e dalla crescente domanda di pasti salutari, oltre che più sostenibili. Il fatturato è aumentato del 28,8% tra il 2016 e il 2024, passando da 1,39 a 1,79 miliardi di euro. La spesa media familiare è cresciuta del 1010%, da 3,1 euro nel 2017 a 34,44 euro nel 2023.
La GDO ha registrato un aumento delle vendite significativo (+45,7%), mentre il fatturato delle aziende specializzate è in calo (-2,9%). Emerge quindi un dominio di grandi gruppi agroalimentari quali Knorr, Frosta e Bonduelle.
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Il mercato italiano dei pasti pronti presenta una dinamica complessa, caratterizzata da un numero crescente di imprese operanti nel settore e da una domanda in continua evoluzione. La varietà di attori coinvolti, dalle grandi aziende agroalimentari ai produttori specializzati, conferisce al comparto una notevole capacità di adattamento e innovazione. La presenza di leader di mercato come Italpizza, Orogel e Dimmidisì garantisce stabilità e competitività su scala nazionale e internazionale, grazie a prodotti diversificati e soluzioni produttive sempre più avanzate. L'adozione di tecnologie innovative gioca un ruolo chiave nello sviluppo del settore. Tecniche di produzione avanzate, come la surgelazione rapida, il confezionamento sottovuoto e l’uso di ingredienti naturali, consentono di migliorare la qualità e la conservazione dei prodotti. Inoltre, la crescente attenzione alla sostenibilità si manifesta attraverso l’utilizzo di materiali riciclabili per il packaging e la riduzione degli sprechi alimentari, in linea con le tendenze globali del mercato food. Nonostante il trend positivo, il settore deve affrontare alcune criticità strutturali. L’aumento dei costi delle materie prime e della logistica incide sui margini operativi delle imprese, rendendo necessarie strategie di ottimizzazione della filiera. Inoltre, la forte concorrenza tra i player della grande distribuzione organizzata (GDO) porta a una pressione sui prezzi che potrebbe rappresentare una sfida per i produttori di piccole e medie dimensioni. Le opportunità di crescita per il settore sono molteplici. L’export, in espansione grazie alla crescente domanda di prodotti italiani all’estero, rappresenta un asset strategico che necessita di un rafforzamento delle reti distributive e di una maggiore penetrazione nei mercati emergenti. Anche le politiche di incentivazione pubblica, come le iniziative europee per la sostenibilità e il miglioramento delle infrastrutture logistiche, possono favorire lo sviluppo del comparto, rendendolo più resiliente e competitivo. Infine, la crescente richiesta di pasti pronti salutari e personalizzati offre alle aziende la possibilità di diversificare l’offerta, puntando su segmenti specifici come i prodotti biologici, proteici o senza glutine. Investire in ricerca e sviluppo per rispondere alle esigenze di un consumatore sempre più attento alla qualità e alla provenienza degli alimenti sarà fondamentale per il futuro del settore.
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